La mietitura ...



"La raccolta del grano era nel suo massimo ardore. Il campo sconfinato di un giallo luccicante era limitato, solo da una parte, dall'altra, azzurreggiante foresta.
Tutto il campo era coperto di covoni e di gente.
Nell'altro folto grano si vedeva qua e la, sul campo mietuto, la schiena curva di una mietitrice, lo sbatter delle spighe, quando essa le prendeva fra le dita; una donna all'ombra e i covoni dispersi qua e la per la seminagione.
Dall'altra parte contadini ritti sui carri affastellavano i covoni e sollevavano polvere sul campo arso, rovente."

(Lev Tolstoj, racconto "La mietitura")


 
 
 
"Il grano nella sua biondezza antica,
 ardente e secco, chiede mietitura,
ché in cima alla sua gracile statura
porge a ogni bimbo una rigonfia spiga.
Lo vagheggia la madre contadina
ritta nell'ombra corta d'un pagliaio:
quanto penare prima che il mugnaio
gliela porti in morbida farina!
La cristiana alza gli occhi al sol feroce,
poi guarda i figli grondanti, il marito
gobbo nel solco e col suo nero dito
fa sopra il campo un gran segno di croce."

(Giovanni Papini, Il grano)

 
 
 
 
"Il sole splende come un secchio d'oro,
 getta scintille e fiamme alla pianura;
 a mezzogiorno tace ogni lavoro;
sotto a un'ombra si passa la calura.
Il sole, il sole batte dentro gli occhi;
giù per la faccia colano i sudori;
s'apron le spighe gialle  s'ei le tocchi;
dà forza allegra al cuor dei falciatori.

(Severino Ferrari, La mietitura)


 
 
 

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