Il mais....



"Il giorno che mi fermai ai piedi di un campo di granoturco e ascoltai il fruscio dei lunghi steli secchi mossi nell'aria,  ricordai qualcosa che da tempo avevo dimenticato. "Quest'è un luogo da ritornarci", dissi, e scappai quasi subito sulla bicicletta, come se dovessi portare la notizia a qualcuno che stesse lontano ... Quel che mi dice il campo di granoturco nei brevi istanti che oso contemplarlo, è ciò che dice chi si è fatto aspettare e senza di lui non si poteva far nulla ... Ogni volta che avevo osato un passo dentro la selva gialla, il campo doveva avermi accolto con la sua voce crepitante e assolata, e le mie risposte erano state i gesti cauti, a volte bruschi, con cui scostavo le foglie taglienti, mi chinavo ai convolvoli, e al di là degli steli alti ficcavo lo sguardo al vuoto del cielo".

(Cesare Pavese, da "Racconti" )


"I colori del mais
li accantona il fuoco:
il rosso la brace, il giallo la scintilla,
il bianco il calore, il nero la pupilla
di chi guarda il fuoco e tace.
I colori del mais
assomigliano un poco
al malcelato fuorigioco di una punta (...)
I colori del mais, chi scommette
sul male che si scava soffoca e rispunta,
la fede che uno ammette
o rinnega, se s'interroga
fuori davanti al fuoco (...)
I colori del mais sono i punti cardinali (...)

(Pietro Roversi, I colori del mais)



" (...) Cantano a sera intorno a lei stornelli
le fiorenti ragazze occhi pensosi,
mentre il granoturco sfogliano, e i monelli
ruzzano nei cartocci strepitosi"

(Giovanni Pascoli, Galline)

Commenti

  1. Che sensibilità,che ricchezza,che GUSTO per il bello e per le cose autentiche della vita e....che cultura,Aldo!W Aldo Lissignoli!

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